Dieci anni senza Babbo.


BABBO

Il giorno prima di morire mi disse che il giorno dopo sarebbe morto, così è stato. Non un genitore qualunque ma un personaggio di un certo spessore e calibro. Mio padre era unico, nelle manifestazioni d’affetto, nelle scelte, negli articoli con cui denunciare qualcosa. Rigido nei valori, nell’educaziome ma soprattutto nel vivere in un  contesto civile. Quando usciva di casa, nella sua consueta passeggiata a piedi, portava con se’ sempre un ombrello chiuso, anche quando c’era il sole. Doveva raccogliere con la punta tutte le carte che trovava sul suo cammino e poi gettarle nel cestino. Non ha mai fatto mancare nulla alla sua famiglia, anche se oggi, paghiamo in parte alcune scelte sbagliate. Non importa. Averlo avuto accanto è stato un esempio di valori e comportamenti. Ci voleva molto bene, a modo suo. L’ho capito quando negli ultimi tempi, allettato, lo andavo a trovare ogni giorno. La prima cosa che faceva mi stringeva la mano e non me la lasciava finchè non andavo via. Era mio padre, con tutti i difetti di questo mondo ma chi non li ha, ed io gli ho voluto molto bene. Negli ultimi mesi della sua vita, quando sapevamo che il suo tempo stava per scadere,  ho dovuto impormi di odiarlo, per non soffrire dopo la sua morte. Sarebbe stato devastante per me. Così ho fatto e oggi non me ne trovo pentito. So che è al mio fianco, a quello di mio fratello e di mia madre ogni giorno. Ne avverto la presenza, riscontrata in alcuni episodi che mi sono accaduti. Davide d’Ambra è stato un professore amato e stimato, un giornalista di lungo corso ma soprattutto un marito ed un padre che ha lasciato un vuoto incomabile nei nostri cuori. Oggi sarebbe fiero di Giorgina e Junior, mio figlio Davide, così lo chiamava, anche in questo era anni luce avanti. Ovunque tu sia, veglia e proteggi la nostra famiglia!

M.d’A.

 

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