Vito: la pesca, il sogno americano e la sua famiglia…


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Appena sedicenne parte per l’America. Ci rimane due mesi e capisce che il sogno americano puo’ diventare realta. tornato sull’isola si dedica allo studio e si laurea in giurisprudenza. Battaglie al servizio dei cittadini lo hanno reso celebre alle cronache isolane. Una passione sfrenata per la pesca con ottimi risultati. Poi il sogno realizzato, insiema alla moglie Ilaria Mattera, fonda Mavilan acronimo dei nomi della sua famiglia. Un vecchio stabile adibito a clinica pscichiatrica, oggi risorge dalle ceneri della Fenice. Un complesso che vuole mantenere viva la tradizione ma allo stesso tempo offrire servizi innovativi e pura tecnologia. Lo abbiamo intervistato nel suo studio di Casamicciola. Ecco cosa ci ha dichiarto:”Avvocato, chi è Vito Mazzella?Sono nato e vivo a Ischia, all’età di 18 anni mi sono trasferito a Napoli per gli studi universitari, mantenendo sempre un forte con le mie origini. All’età di 21 anni mi sono laureato alla Federico II di Napoli in scienze Giuridiche per poi completare con la Laurea Magistrale in Giurisprudenza a 23 anni. Dopo gli studi ho collaborato con i migliori studi legali in diversi settori, civile, penale, amministrativi e tributari con un impegno 24h, 7 giorni su 7. All età di 28 anni mi sono iscritto all’albo ed avviato i miei studi legali in Napoli ed a Ischia.Come nasce la sua passione per il diritto? Mi definisco “avvocato per passione” essendo che per me il mondo giuridico è molto interessante, come dire, mentre alcuni il mattino leggono la gazzetta dello sport, io leggo riviste giuridiche e sentenze. Amo il diritto, perché il sapere è potere, e come tale va essere condiviso, perciò il mio ruolo sociale è la difesa dei deboli contro le lobby bancarie, assicurative ed addette alla riscossione. Perciò alcuni mi definiscono l’ “avvocato del popolo” per la mia indole ad aiutare i cittadini. Lei ha iniziato a viaggiare giovanissimo a 16 anni si è trasferito e vissuto a New York. Ci racconta  questa esperienza? Si, ricordo che un nostro parente venne dall’America ed io ero giovane, lui mi disse devi venire a New York e, non ci pensai due volte. Partii da solo a 16 anni e sono stato negli States coi miei parenti per un paio di mesi. Li conobbi in giovane età the American Dream (il sogno americano), dove capii che tutti possono diventare ciò che vogliono se si impegnano a diventarlo. Da allora la mia vita cambiò, passai da giovane isolano a cittadino del mondo con un’altra prospettiva e da allora non ho mai smesso di viaggiare, perché solo viaggiando si possono ampliare i propri orizzonti.E’ figlio di un grande imprenditore, quali sono stati gli insegnamenti di suo padre che maggiormente hanno influenzato il suo percorso e da cui ha tratto ispirazione?A Ischia c’è la tradizione che ogni famiglia ha un soprannome, per distinguere gli abitanti che spesso hanno gli stessi nomi e cognomi, essendo tradizione rinnovare i nomi dei nonni. Il soprannome di mio padre è “Mazzatosta”. Da bambino, tutti mi dicevano tu sei il figlio di Agostino Mazzatosta ed io ne ero e sono fiero essendo che tutti gli vogliono bene e lo rispettano. Ero piccolo ed un giorno gli dissi:” papa’ io ti supererò perché non posso vivere sotto il tuo nomignolo”. Ebbene da questa storia, potete capire che, sin da bambino mio padre mi ha insegnato molto, seguire il suo esempio per superarlo. Lui mi ha insegnato che la cosa più importante per un imprenditore non sono i soldi (che si fanno e finiscono), ma gli amici,  quelli veri e farsi volere bene, competere e vincere senza umiliare e distruggere, per meritare il rispetto delle persone e farsi volere bene per poter camminare a testa alta.Come avvocato quali sono state le sue lotte e le sue vittorie? er me l’ultima vittoria è sempre quella più importante. In questo momento è quella che sento più sentita, è quella raggiunta a favore dei cittadini ischitani, i quali vessati dall’istallazione di un esagerato numero di Autovelox sull’Isola verso i quali sono stati accolti tutti i giudizi proposti a tutela dei cittadini. Premetto che sono per il rispetto delle regole, ma l’elevato numero di apparacchi, il loro posizionamento e la sproporzione ha innescato la lotta contro questi autovelox abusivi che è ancora in corso e terminerà quando saranno rimossi. La mia gioia è quando vedo cittadini disperati che vedono una luce nel tunnel in cui si trovano, vessati da decine e decine di verbali per 1o 2 km/h, una battaglia che avrei voluto evitare, ma sono rimasto inascoltato ed ho dovuto procedere con la Legge per la tutela dei cittadini.Insieme a sua moglie Ilaria Mattera ha dato vita al progetto di accoglienza Mavilan, di cosa si tratta? Per dare il proprio contributo al miglioramento di Ischia e dell’accoglienza, insieme a mia moglie Ilaria Mattera abbiamo fondato: Mavilan, dedicandosi al progetto durante il periodo del covid. Mavilan è l’acronimo della nostra famiglia (MA – Mariavittoria, primo genita – V: Vito; IL: Ilaria; AN: Annamaria secondo genita). MAVILAN vuole rappresentare una famiglia ischitana che accoglie i suoi ospiti (perché il turista viene visto sotto un’altra ottica, personale e mai seriale), con un lusso fatto di tradizioni, profumi, fiori ed accoglienza. Il progetto Mavilan rappresenta un’evoluzione nel mondo dell’accoglienza, ispirato ad innovazione e tradizione, è stato apprezzato sin dalle origini e si propone per ispirare gli altri imprenditori ischitani affinché Ischia migliori ed abbia il posto che merita a livello globale.Che messaggio, che possibilità e che contributo dà oggi il mondo della cultura ad un isola come Ischia? C’è spazio per la buona cultura ad Ischia?Purtroppo la cultura e le tradizioni, sono andate un po’ perse nell’ultimo ventennio, con la globalizzazione sono stati persi i valori e la cultura che caratterizza Ischia e tutta la nazione. La buona cultura è il volano per la ripresa, comprendere le origini, raccontarle e conoscere è fondamentale per riprenderci. Con l’epidemia, siamo tutti stati isolati e, abbiamo avuto modo di riflettere. La cultura è fondamentale perché senza di essa saremmo come dei robot privi di emozioni che possono essere recepite solo tramite la cultura, intesa anche come valorizzazione delle diversità e connessione tra i popoli. Solo con la cultura possono costruirsi:” ponti tra i popoli” ed Ischia si è troppo isolata in questi decenni e, la buona cultura sarebbe una buona cura per l’isola.Il rapporto con la sua città Natale? Amo tanto la mia isola, più viaggio e vedo il mondo e più la apprezzo, ma ne vedo i limiti e le potenzialità. A differenza di tanti altri giovani io non sono andato via e non me ne’ andro’ mai, piuttosto cercherò sempre di migliorarla nei limiti del possibile e dare sempre il mio contributo in tutti i settori. Tentano di cacciare i giovani, chiudendo i divertimenti desertificando l’isola ma io non andrò via, lotterò sempre fino alla vittoria ed al cambiamento per riportare l’isola ai suoi fasti neppur troppo lontani, ma che la politica dell’ortolano ha disintegrato. Non lotto i mulini a vento, non sono un Don Chischiotte o Masaniello, ma come dico sempre:” o ti adatti o ti estingui” e, la teoria darwiniana è sempre attuale. Perciò a poco alla volta darò il mio contributo per migliorare la mia amata Ischia. I suoi prossimi impegni? Devo esser sincero, dopo tante battaglie, per ora vedo soltanto un pò di relax in vista del periodo estivo, sono un appassionato della natura ed amo pescare, sia in apnea che dalla barca. Devo stare un po’ con la mia famiglia e godermi un po’ la vita, perché: siamo di passaggio come nuvole nell’aria”.

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