Ischitani alla conquista di Londra…


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Sempre più isolani emigrano all’estero.Giovani con tante idee e voglia di esportare le tradizioni familiari. Questa è la storia di Federica, Fabiana e Christian, che a Londra stanno sbancando con la ristorazione. Ecco l’articolo di La Repubblica:”Con il coniglio all’ischitana hanno fatto il record d’incassi. Perché da queste parti, nel cuore di Londra, la ricetta era una novità assoluta: timo e maggiorana, la carne che rosola nel vino bianco, gli immancabili bucatini, neanche si fosse alle pendici dell’Epomeo, altro che Big Ben. Federica, Fabiana e Christian si sono così stropicciati gli occhi: il loro “Made in Ischia”, al 95 di Seven Sister Road, è soprattutto una sfida. Vinta. Portare lo street food italiano in salsa isolana a Londra: perché no? «Tutti impazziscono per i friarielli: abbiamo dovuto raddoppiare gli ordini, i clienti vorrebbero portarli a casa», sorridono.L’ultima frontiera del cibo etnico, nella capitale della Gran Bretagna, è la cucina tipica della piccola isola d’Ischia. Un atto d’amore e di coraggio: loro avevano già fatto le valigie da tempo, non sono tempi fortunati per l’imprenditoria giovanile nel Sud. Ci hanno provato, così, a Londra: Federica Salvati (27 anni), Fabiana Iovene (25) e Christian Beni (35), le radici non vanno estirpate ma, semplicemente, ripiantate.“Cuciniamo quello che fanno le nostre mamme e le nostre nonne”, spiegano. Fabiana e Federica erano ripartite da Starbucks, Christian in Italia portava avanti la lavanderia di famiglia. Ora puntano sul “Made in Ischia”, come da insegna d’ordinanza, impreziosita – neanche a dirlo – dall’immagine del borgo di Ischia Ponte visto dal castello aragonese. “Certo, dobbiamo attrezzarci per far arrivare i conigli paesani, vista la richiesta”, dice Federica. In menù ci sono anche i fagioli zampognari di Piano Liguori, i cui terrazzamenti digradano verso il mare blu di Campagnano, e c’è una versione fedelissima della zingara (il panino che a Ischia è un must, con due fette di pane dello storico panificio Boccia farcite di prosciutto, insalata, mozzarella e maionese). E ancora: struffoli e roccocò e, appena arrivati, i panettoni natalizi del maestro Alessandro Slama, tra le eccellenze ischitane.Il locale è lontano dai circuiti turistici (“Ma gli inglesi amano l’italian food”, garantiscono i tre giovani imprenditori Ischia-addicted) e nel futuro c’è già l’idea di un ampliamento. “Vorremmo creare una vera e propria finestra dell’isola d’Ischia, qui a Londra”, spiegano. Arriverà anche il rucolino, il liquore all’estratto di rucola, “must” irrinunciabile per concludere un pasto all’isolana. E con i clienti britannici compaiono, spesso, anche i campani emigrati a Londra, una lunga teoria di lavoratori orgogliosamente “legati allo scoglio”, come amano dirsi gli ischitani d’oltre confine. “Potranno magari sentire meno la lontananza da casa, grazie a noi”, strizzano l’occhio i tre giovanissimi imprenditori, indaffaratissimi: in meno di dieci giorni dall’apertura, “Made in Ischia” sembra aver già conquistato tutti. “E chissà che il nostro locale non contribuisca a diffondere il mito dell’isola qui a Londra”, chiosa con malcelato orgoglio Federica. Food e turismo, identità e radici. Londra e Ischia, in fondo, non sono mai state così vicine.”

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