Forio nel futuro, verso il voto


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Luciano Castaldi – Forio verso il voto. Che fare? È ancora possibile sognare un Paese diverso e migliore?  Vent’anni fa avviamo nel Paese, nella nostra Forio, un discorso nuovo, indimenticabile, ricco di entusiasmo e di ingenuità giovanile, di audacia e, perché no, anche di qualche contraddizione. Un discorso bello proprio perché sincero. Dirompente perché senza doppi fini. Carico anche di contenuti. Di tante intuizioni positive che il tempo ha avuto modo di dimostrare addirittura veridiche nel loro estrinsecarsi.Come non riportare dunque alla memoria i punti cardine di quel programma politico di allora: la rimodulazione della trattazione circa il discorso democratico, a prescindere dai partiti e partendo dal basso; la riformulazione delle vecchie categorie, imbrigliate di fumosa pre-comprensione rigida e schematica, di destra e sinistra; la tutela dell’ambiente, come la sicurezza idrogeologica; il discorso sul turismo sostenibile; il progetto “Forio a misura di bambino”; il recupero urbanistico; la difesa della famiglia; l’esigenza di una grande opera di restaurazione della antica bellezza perduta; il riappropriarci della nostra memoria storica; la drastica riduzione del traffico autoveicolare; l’efficienza dei servizi pubblici; la collaborazione con gli altri Comuni dell’isola, tesa a promuovere altresì la fonte economica rappresentata dal turismo, come pure a meglio organizzare servizi pubblici essenziali quali quello della raccolta dei rifiuti svolta in maniera seria differenziata nel vero senso letterale del termine, al punto da arrivare al coinvolgimento (e non – detto in chiave parossistica se non ironica – alla criminalizzazione) dei cittadini; la tutela del diritto allo sport e quello al lavoro; il rilancio del porto; la lotta al malcostume, all’affarismo e al clientelismo, tutti progetti di un SOGNO grande da realizzare per il BENE comune. In poche parole una politica intesa come servizio e non come privilegio. Tutti argomenti, come evidentemente si intuisce, in special modo alla fine di questo ennesimo deludente ciclo amministrativo, di grande, grandissima attualità. Sentiamo perciò il carico della responsabilità di ciò che fummo e di ciò che potremmo essere. Delle speranze suscitate, ma anche delle eventuali aspettative per il futuro. Forgiati dalle delusioni. Forti di qualche esperienza in più. Consapevoli anche di qualche errore commesso.Ma, insomma, che si fa, mentre il Paese resta fermo ai blocchi di partenza?Che si fa mentre i soliti due gruppi di potere si apprestano a darsele di santa ragione (per poi magari ritrovarsi attorno alla stessa tavola imbandita), dimenticando quelli che sono i reali interessi della Comunità?Sono domande cui proveremo a dare risposta all’interno e soprattutto all’esterno del gruppo di amici che hanno deciso di incontrarsi intorno al nuovo progetto di “FORIO NEL FUTURO”. Guardiamo chiaramente alla data del prossimo 10 giugno. Valuteremo se e come partecipare alla campagna elettorale. Con quali compagni di strada (tra quelli sicuri c’è già l’amico fraterno Vincenzo Savarese) e con quale candidato sindaco, perché se è vero che l’impegno civico deve saper prescindere dal momento elettorale, è altrettanto vero che non si può guardare al secondo con indifferenza o, peggio ancora, con altera superbia. Quello del voto è, però, un appuntamento che eventualmente affronteremo senza alcuna ansia da prestazione. Soprattutto senza illusioni. Nella consapevolezza cioè delle difficoltà storico-culturali che viviamo. Con il realismo di chi sa quanto lavoro ancora c’è da fare per restituire non diciamo dignità, ma almeno normalità al nostro martoriato territorio. Forio non ha bisogno di un’altra lista, ma di un’altra politica, preso atto che il cambiamento nasca fuori dal Comune e che al momento, almeno dalle nostre parti, è una cosa fuori dal comune. Cari amici, la politica è certamente confronto. È l’arte di mettere insieme uomini e donne, fors’anche di visioni diverse. È rinsaldare amicizie e fraternità. È capacità di fare sintesi. È produrre idee e difendere valori. Ma politica è anche saper battagliare con coraggio e determinazione. Nel certamen, nell’agone, politico c’è tuttavia un tempo per l’attacco e un altro la difesa. Uno per l’attesa e l’altro per l’azione. Un tempo per lo studio e le strategie e un altro per i “ponti di legno”, ovvero le incursioni nel campo nemico. C’è persino il giorno della ritirata, purché essa avvenga sempre con dignità e senza viltà. Infine arriva il giorno del contrattacco. Può essere oggi, domani o dopodomani. Non lo sappiamo. Ma prima o poi quel giorno arriva. Intanto gli anni però passano. È sempre il momento di interrogarsi su come si intenda vivere nel presente.Ci sono coloro che, del tutto consapevolmente (e persino orgogliosamente), si propongono di andare sempre più lontano nel degrado, nel caos, nella notte.Ci sono, quelli che, più o meno volontariamente, sono sempre pronti a subire.Ci sono i dinosauri che guardano alla storia senza aver compreso che il passato non torna, ragion per cui non fanno altro che registrare sconfitte.Ci sono, infine, quelli che sognano ad occhi aperti un nuovo inizio: vivono nella notte, ma non sono della notte, poiché vogliono ritrovare la luce, e sanno che al di sopra del reale c’è il possibile.A loro piace citare quella famosa massima del più grande Protagonista della storia dell’umanità:“La Verità ci farà liberi”. Ed è con questi sentimenti che continuiamo, nonostante le difficoltà e le delusioni, a guardare al nostro impegno per Forio. Ho scritto impegno, ma non è esatto. Meglio dire al nostro Amore per Forio. Una FORIO proiettata NEL FUTURO.

 

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