La festa della liberazione per Beppi Banfi…


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Oggi è il 25 aprile, la festa della liberazione. Amen!Sarà perché sono nato “libero” (novembre ’45), ma non mi sono mai strappato i capelli per questa ricorrenza. O meglio, va bene ricordarla come data storica, ma continuare ad enfatizzarla, rompe un po’. Ieri si è messo anche Mattarella che ha spiegato agli alunni di non ricordo quale scuola, i valori della resistenza.Della resistenza conoscevo e ora ricordo a malapena la legge di hom:R = V / I V = R•I I = V / R dove: R – è la resistenza del conduttore, V – la differenza di potenziale nel circuito agli estremi della resistenza,  I – l’intensità di corrente.Nella metà degli anni 70 ero a Berlino per Radio Ischia in occasione della Borsa Internazionale del Turismo, quello che mi ha colpito di quella grande capitale è stato il rapporto col passato, avevano cancellato tutto per riprogrammare tutto, diventando così quella grande potenza che è ancora oggi.A Berlino Zoo nella grande piazza c’èra e c’è una cattedrale, o meglio un pezzo di cattedrale rimasto in piedi dopo un bombardamento nell’ultima guerra, ebbene i tedeschi hanno conservato questo rudere inglobandolo in una costruzione modernissima tramandando ai posteri il proprio passato e, quel che è più contato per loro, il proprio futuro.Stessa cosa non si poteva dire di Berlino Est, era rimasta ferma al giorno dopo la guerra, conservando tutto di quel periodo, perfino i buchi dei proiettili sulle mura della stazione centrale.E noi? Dopo settanta anni stiamo ancora raccontando con enfasi una parte della nostra storia, quasi volessimo rimanere ancorati a quei valori che in una nazione come la nostra, non appartengono a tutti.

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