Capri…la macchina da soldi


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La grotta azzurra, i faraglioni, marina grande, i giardini di Augusto, la piazzetta. Questa è Capri.Nulla a che vedere con Ischia. Bella si, ma  poche attrazioni. Piccola, graziosa e affollata. Ben organizzata.  Dal porto, ai mezzi di servizio, ai taxi, alle barche, funziona tutto e con un’organizzazione impeccabile. Pulita, con cestini attrezzati per la differenziata e ceneriere per strada. Bagni pubblici che sembrano musei.Tempi e modi rispettati. Gli addetti ai lavori, parlano l’inglese correttamente e qualche altra lingua. IMG-20140831-WA000020140831_18424420140831_13571020140831_11083720140831_140429Con un’ora di navigazione  la compagnia Capitan Morgan con Pietro Ferrandino, Raffaele Mattera, Luigi Morgera e il capitano Giuseppe Buono, traghetta tutti i giorni dall’isola d’Ischia, migliaia di turisti. Si arriva in funicolare o con i pullman organizzati dalle guide Floriana e Cecilia, ad Anancapri, alle falde del monte Solaro, il comune più piccolo. Non di classe, ma ugualmente accogliente. La strada, tutta in salita, costeggia una ripida salita, chiamata “mammamia” per lo strapiombo impressionante. Poco più in basso Capri, con la  piazzetta e i faraglioni. Il corso con i  negozi schick. Il Quisisana, mille euro a notte. Capri. Non hanno inventato niente. Sfruttata solo per quelle poche bellezze naturali che incrementato il turismo. Da Aprile a Settembre è un continuo afflusso di turisti. Quindicimila al giorno. Cifre pazzesche. Nessuna pecca. Niente litigi tra tassisti, o morti e “tamarri” per strada. Capri, i capresi. Persone intelligenti. Politica eccelsa. Tutti guadagnano. Nessuno escluso. Tutti lavorano. Poi, ad ottobre si spengono le luci, e la bella Capri cade in letargo, 5 mesi di chiusura totale. Lo spettacolo si ferma. E Ischia…meglio non parlarne, per ora!

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