La storia dimenticata…


terremoto1881

Alle 21.30 circa del 28 luglio 1883 un violento terremoto colpì la località di Casamicciola, nell’isola d’Ischia, e i comuni limitrofi, soprattutto Lacco Ameno e Forio. La scossa tellurica, di tipo sussultorio e ondulatorio, durò 13 secondi e fu valutata, nell’epicentro, del X grado della scala Mercalli; la magnitudo, espressa secondo la scala Richter, è stata successivamente calcolata pari a 5,8: l’apparente discrepanza pare dovuta alla superficialità dell’ipocentro.Le vittime furono 2.313, di cui la maggior parte a Casamicciola (1.784), Lacco Ameno (146) e Forio (345); altre vittime a Barano (10) e Serrara Fontana (28). I feriti furono complessivamente 762. A Casamicciola, che all’epoca contava 4.300 abitanti, la maggior parte delle abitazioni crollò (79,9%), le rimanenti furono danneggiate (19,9%), una sola restò illesa. Il terremoto fu avvertito con intensità molto diverse in tutta l’isola e anche nella vicina isola di Procida, inoltre a Pozzuoli e a Napoli (IV grado Mercalli)Le prime notizie del disastro giunsero a Napoli verso la mezzanotte del giorno stesso, ma la macchina dei soccorsi (anche a causa delle difficoltà nelle comunicazioni, non funzionando più il telegrafo), si mosse con una certa lentezza, riscattata dall’eroismo dei singoli.]Le scosse di assestamento furono parecchie, la più forte fu avvertita il 3 agosto. Il sisma era stato preceduto da un fenomeno di minore intensità, dell’ordine di IX gradi della scala Mercalli, il 4 marzo 1881; le località maggiormente colpite erano state Casamicciola e Lacco Ameno; la scossa, durata sette secondi, aveva provocato 126 morti e un numero imprecisato di feriti.Anche Benedetto Croce, allora fanciullo, si ritrovò vittima del terremoto. In vacanza con la zia si salvò perché nel buio accese un fiammifero e non cadde giù dalla casa divisa in due.

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