Premio Ischia Valentino non è più presidente


Monti

Roberto Monti è il nuovo presidente della Fondazione Premio Ischia – Giuseppe Valentino. Lo ha deciso l’assemblea dei
soci, formata dai fratelli Valentino e dai rappresentanti della Regione Campania e della Camera di Commercio di Napoli. Con
Monti entrano in Consiglio di amministrazione Roberto Pulicati, Carlo Gambalonga e Giuseppe Cherubini.
“Abbiamo individuato – dice Elio Valentino, presidente uscente – personalità illustri dell’isola che sicuramente garantiranno
quella continuità, nel solco della tradizione, che vanta oltre 35 anni di attività. Lasciamo una fondazione gestita con oculatezza,
nella massima trasparenza e con conti in perfetto equilibrio.La nostra Fondazione è uno dei rarissimi casi in cui oltre al
contributo pubblico si é registrato l’investimento di importanti aziende multinazionali.
Il premio Ischia, possiamo affermarlo con certezza assoluta, è diventato il massimo riconoscimento italiano del settore per
autorevolezza e serietà. Abbiamo sempre gestito nell’interesse esclusivo dell’immagine dell’isola, e per i prossimi tre anni,
sono sicuro che Roberto Monti e i nuovi componenti del Cda sapranno dare ulteriore slancio e nuovo vigore.”
Il Premio Ischia – è bene ricordarlo – ha sottoscritto per i prossimi tre anni una convenzione con la Presidenza del Consiglio
dei Ministri per l’organizzazione della “Penna d’oro”, il più antico riconoscimento italiano alla cultura, attribuito nel passato a
Montale, Gadda, Quasimodo, Prezzolini.
“La scelta di un nuovo Cda – dice Benedetto Valentino – è dettata, in parte, anche dalle recenti polemiche con l’assessore
regionale alla cultura, Caterina Miraglia. La politica culturale e turistica della Campania é “napolicentrica” ed ha un’impostazione
“ottocentesca”: Napoli non è più da decenni il centro del turismo e della cultura. Ancora oggi si spendono centinaia
di milioni di euro per iniziative “turistico-culturali” nell’hinterland napoletano, dove un turista non lo “vedono” neppure in
cartolina, mentre Ischia, Capri, Sorrento, Amalfi devono accontentarsi di pochi spiccioli peraltro versati con anni di ritardo.
Vorrei ricordare che la città di Napoli ha meno presenze turistiche di Forio, non dell’isola, ma della sola Forio.
Un’altra considerazione va fatta sulla politica culturale dei comuni isolani, iniziando dalla sede della Fondazione e dalla costituzione
dell’emeroteca pubblica: non è infatti concepibile che tutti i comuni dell’isola concedono sedi a varie associazioni
locali e non si riesca a trovare un spazio minimo per ospitare l’emeroteca che raccoglie la memoria dei giornali isolani dal
1800 a oggi. E’ inconcepibile. La verità è che il premio Ischia è considerato un fatto privato della nostra famiglia, e non come
un grande patrimonio comune. I soldi “pubblici” negli ultimi dieci anni sono stati utilizzati “esclusivamente”, al netto delle
tasse, in aziende isolane per pagare hotel, ristoranti, trasferimenti degli ospiti, etc. Le risorse della Camera di Commercio e
dei privati coprono invece le spese della ripresa televisiva e della promozione.
Quest’anno abbiamo superato le otto ore di diretta televisiva da Ischia: oltre a SKY, molti TG nazionali hanno dedicato servizi
e approfondimenti. E il successo del nuovo format non è limitato al 2014 ma si registra da oltre sette anni, da quando abbiamo
gestito da soli l’iniziativa. Vorrei capire chi può vantare una simile rassegna stampa non solo a Ischia ma in Campania.
Con questa scelta e con il nuovo Cda spero sia chiaro a tutti quello che rappresenta il Premio per la nostra Isola e qual è il
nostro spirito.”
Il Premio è quindi ad una ennesima svolta, dopo le scelte operate dai Valentino in questi anni, prima con il cambio Barbato
e ultimamente con il cambio della presidenza Agnes. Finora tutte le “mosse” si sono rivelate vincenti nel medio e nel lungo
periodo. “Dobbiamo prendere atto che il Premio – continua Elio Valentino – é diventato una realtà globale. Gli impegni dei
prossimi anni con le collaborazioni istituzionali della Presidenza del Consiglio e della Presidenza della Repubblica ci impongono
un’organizzazione diversa dal passato, più articolata e con una struttura stabile. Sia io, che mio fratello, siamo stati e
saremo anche nel futuro sempre al fianco della Fondazione con compiti diversi dal passato ma ugualmente rappresentativi.
Facciamo i migliori auguri all’amico Roberto Monti, garantendogli il nostro massimo supporto con trasparenza e lealtà”.

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