L’isola di Arturo e non solo…


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Ah, io non chiederei di essere un gabbiano, né un delfino; mi accontenterei di essere uno scorfano, il pesce più brutto del mare, pur di ritrovarmi laggiù, a scherzare con quell’acqua.” (Elsa Morante – L’isola di Arturo).Il porto, il carcere, la Chiaiolella, la Corricella, dove Massimo Troisi girò l’ultimo film, Il Postino. Procida, fascino, bellezza, natura e set cinematografico. Elementi che caratterizzano la piccola isolana nel golfo di Napoli.20140322_170028phoca_thumb_l_procida-venerdi-dei-misteri-2 Il nome Procida deriva dal termine pro-Cyma, che significa “prima Cuma”, la parola Cuma (dall’ebraico) significa cima, quindi il termine pro-Cyma sarebbe “prima cima”. Oppure deriva dal verbo greco prokutos (versato), in riferimento alle numerose eruzioni avvenute. Secondo la leggenda inoltre il nome potrebbe derivare da un compagno di Enea. Appena 12 mila abitanti, quasi tutti naviganti. Si dice che quando i mariti sono in navigazione, le moglie stendono sui balconi lunghi lenzuoli bianchi, per comunicare la loro disponibilità. L’unica strada che attraversa l’isola è lunga solo tre chilometri. Eppure Procida attira turisti e non. Napoletani, stanchi della città, hanno fatto dell’isola la loro casa. Hanno incrementato il commercio e portato una ventata di città. Quando sbarchi dalla nave, capisci subito che è piccola. Forse, proprio per questo attira. A piedi o in autobus in circa un’ora e mezza la giri tutta. Terra murata, il vecchio carcere, dove è stato rinchiuso Frank Mannino, uno dei banditi della banda Giuliano, oggi testimone di Geova. Abbandonato e mai ristrutturato, oggi è un ammasso di mattoni e ferro. Nel 1971 è stato girato il film con Alberto Sordi “Detenuto in attesa di giudizio”. C’è chi dice che nelle notti di luna piena si sentino le voci degli ergastolani, provenire dalle celle piccole e anguste. Una piccola parte del carcere è stata acquistata da un noto dentista isolano e resa abitabile. Il venerdì di Pasqua è un giorno speciale per i procidani. Va in scena la processione. Una ricostruzione storica della morte di Gesù che attira turisti e cuirosi da tutta Italia. L’anno scorso anche una troupe americana. Non è oro tutto quello che luccica. L’isola è cara. A dirlo gli stessi abitanti. Spazzatura e acqua, alle stelle. Un’abitazione di 80 metri quadrati, paga 400 euro di spazzature e 150 euro di acqua. Chi non fa parte del bottone, non ha una vita facile, da tutti i punti i vista. La politica a Procida si tramanda di padre in figlio. Questa, però, è un’altra storia. L’isola di Arturo rimane misteriosa, unica e sola. Nel bene e nel male. Chi ci mette piede una volta, torna sempre la seconda. E’ sempre un’isola, e le isole hanno sempre il loro fascino. Procida, una marcia in più.

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