Posta fantasma a Casalauro


Cittadini esasperati per il mancato o ritardato recapito della posta

Gennaro Savio – I cittadini di Casalauro, il quartiere di Ischia Ponte attraversato da via Antonio De Luca, sono sul piede di guerra per il mancato o ritardato recapito della posta con la corrispondenza che da mesi giunge solo a singhiozzo nelle buche postali. Dopo il dettagliato ricorso collettivo sottoscritto da circa centocinquanta persone, i cittadini ischiapontesi sono anche pronti a manifestare all’esterno dell’Ufficio Postale di via Alfredo De Luca per rivendicare con forza il loro diritto a ricevere tempestivamente la corrispondenza postale. Ci hanno chiesto di poter esternare davanti alle nostre telecamere tutto il loro disappunto per i disagi patiti da quest’assurdo disservizio. Pensavamo di trovare i soliti quattro gatti a fare da portavoce per tutti e invece sono stati tanti i cittadini accorsi anche coi figli al seguito per denunciare i disagi che continuano a patire da mesi compreso il distacco delle utenze per il ritardato recapito delle bollette. ”Sono costretto a chiamare l’Enel e la Telecom per farmi comunicare l’importo da pagare perché la bolletta non arriva mai in tempo”, ha dichiarato uno dei presenti mentre una signora ha affermato che nella sua cassetta postale le ultime tre bollette della luce non sono mai arrivate. Una donna anziana, invece, ha dovuto sborsare ben settanta euro per aver ottenuto il riallaccio della luce. “Siamo pronti a manifestare all’esterno dell’Ufficio Postale di Ischia Porte se il servizio non riprenderà funzionare a pieno regime”, hanno sottolineato in coro i cittadini esasperati che sono ancora in attesa di ricevere risposta al reclamo collettivo presentato nei giorni scorsi. I disagi per il mancato recapito della posta, i cittadini ischitani, come d’altronde la maggior parte degli italiani, hanno cominciato a subirli da quando, circa venti anni fa, il potere politico di centro, centrodestra e centrosinistra ha avviato lo scellerato disegno di privatizzazione dell’intero comparto che ha comportato la chiusura degli uffici postali periferici, ridimensionamento del personale, aumento dei costi per gli utenti e assunzioni dei postini per solo tre mesi, un modo come tanti altri per calpestare la dignità dei giovani lavoratori che pur di inserirsi nel mondo del lavoro sono costretti ad accettare contratti part time e a tempo determinato. E cosi lungo le nostre strade i portalettere cambiano spesso al contrario di quando, negli anni addietro, un postino serviva le stesse famiglie per trenta, quarant’anni. L’augurio, naturalmente, è che il postino ritorni con regolarità a servire via Antonio De Luca dove i disagi di inciviltà sociale patiti da mesi.

ULTIMORA ONLINE
Questo sito non è un prodotto editoriale diffuso al pubblico con periodicità.
Norme sulla privacy