Referendum a Casamicciola


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Domenica 15 settembre 2013 dalle ore 10 alle ore 13 in Piazza Marina a Casamicciola Terme sarà allestito un tavolo per la raccolta delle firme  per i dodici referendum promossi dai radicali e da altre associazioni.Il termine per la scadenza è imminente. Ad oggi presso le segreterie  dei Comuni dell’isola d’Ischia non sono disponibili i moduli. Si invitano i cittadini interessati a presentarsi muniti di documento d’identità in corso di validità.Due saranno i tavoli per la raccolta delle firme. Il primo per i sei referendum per la “giustizia giusta” ed il secondo per i restanti referendum presentati all’insegna di “cambiamo noi”.

Per maggiore informazione si riportano di seguito le sintetiche 
spiegazione dei dodici referendum e si rimanda ai rispettivi siti web 
per maggiori chiarimenti.

Referendum “Giustizia giusta”

1/2 Per la responsabilità civile dei magistrati
Con questi due quesiti si intende rendere più agevole per il cittadino 
l’esercizio dell’azione civile risarcitoria (indiretta) nei confronti 
dei magistrati, e ciò anche per i danni da questi cagionati nell’
attività di interpretazione delle norme di diritto  o nella valutazione 
dei fatti e delle prove.
3 Per il rientro nelle funzioni proprie dei magistrati fuori ruolo
Si intende porre un freno al fenomeno dei cosiddetti “fuori ruolo”, 
ossia a quei magistrati collocati presso gli uffici legislativi dei 
gabinetti ministeriali, garantendo con ciò la separazione dei poteri ed 
eliminando la commistione tra magistratura e alta amministrazione.
4 Contro l’abuso della custodia cautelare
Lo strumento della custodia cautelare in carcere ha subìto una radicale 
trasformazione: da istituto con funzione prettamente cautelare, a vera 
e propria forma anticipatoria della pena con evidente violazione del 
principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza. Con 
questo referendum si intende quindi limitare la possibilità di 
ricorrere al carcere prima di una sentenza definitiva.

5 Per l’abolizione dell’ergastolo
Abolire il carcere a vita significa superare il concetto di pena come 
vendetta sociale. In molti Paesi europei, e non solo europei, l’
ergastolo non è previsto neppure come ipotesi. Quello che deve essere 
chiaro, al di là delle opinioni politiche e personali, è che la nostra 
Costituzione afferma che la pena deve tendere alla rieducazione del 
condannato. E  il ‘fine pena mai’ è incompatibile con questo principio 
costituzionale.

6 Per la separazione delle carriere dei magistrati
Il modello processuale del Giusto Processo imposto dall’art. 111 della 
Costituzione e proprio di ogni democrazia liberale, non può realizzarsi 
senza un giudice “terzo”, ossia realmente equidistante tra il Pubblico 
Ministero e il difensore.

Maggiori informazioni sul sito www.referendumgiustiziagiusta.it

Referendum “cambiamo noi”

1 Divorzio breve
Per eliminare i tre anni di separazione obbligatoria prima di ottenere 
il divorzio. Vogliamo che si diminuisca il carico sociale e giudiziario 
che grava sui cittadini e sui tribunali in termini di costi e durata 
dei procedimenti. 

2/3 Immigrazione: abrogazione delle norme che ostacolano il lavoro e il 
soggiorno regolare
Per abrogare il reato di clandestinità, un reato aberrante che punisce 
una condizione anziché una condotta; e per eliminare quelle norme che 
incidono sulla clandestinazzazione e precarizzazione dei lavoratori 
migranti. 

4 Niente carcere per fatti di lieve entità della normativa sugli 
stupefacenti
Per eliminare quelle norme che riempiono le carceri di consumatori. 
Vogliamo – essendo impossibile una vera legalizzazione, a causa di 
convenzioni internazionali stipulate dall’Italia – che sia evitata la 
pena detentiva per fatti di lieve entità, mentre resterebbe la sanzione 
penale pecuniaria.

5 OttoxMille: Lasciare allo stato le quote di chi non esprime una 
scelta
Per restituire l’effettiva libertà di scelta ai cittadini. Vogliamo che 
la quota relativa alle scelte non espresse sull’8xMille (attualmente 
più del 50% del totale, circa 600 milioni di euro l’anno, ridistribuita 
alle confessioni religiose) rimanga in capo al bilancio generale dello 
Stato.

6 Abolizione finanziamento pubblico partiti
Per abolire il finanziamento pubblico dei partiti, attivato attraverso 
i cosiddetti “rimborsi elettorali” che hanno aggirato il voto 
plebiscitario dei cittadini nel 1993. Vogliamo che i partiti siano 
finanziati per la forza delle loro idee, e non in forza del loro 
potere.

Maggiori informazioni sul sito www.cambiamonoi.it

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