
E’ un’emozione complessa che deriva da un confronto sociale. E’ un misto di turbamenti: la tristezza per non essere come si vorrebbe, la rabbia nei confronti di chi ci mette nelle condizioni di sentirci perdenti, “da meno”. Deriva dal verbo latino in-videre, ovvero “guardare bieco”. Nella cultura popolare è associata al “malocchio”, il potere di danneggiare gli altri attraverso lo sguardo. Le azioni a cui spinge l’invidia (agite o fantasticate) hanno proprio questa funzione: colpire l’altro per ripristinare uno stato di uguaglianza. Sulla nostra amata isola regna sovrana. Siamo una comunità d’invidiosi, di persone che non si fanno i “cazzi loro” e di chi pur di prevalere sull’altro s’inventa l’inimmaginabile.