
Gaurdo fuori dalla finestra del mio hotel e con il pensiero vado a quei giorni dell’agosto del 1944, quando i tedeschi in ritirata rasero al suolo la capitale polacca. Perirono 200 mila polacchi con uno dei piu’ insensati ordini di Hitler, distruggere la citta’. La patria di Chopin divenne solo macerie e polvere. I polacchi nel tempo l’hanno ricostruita la citta’, ridando alla capitale il volto e il ruolo che merita. Ho calpestato le pietre messe in opera, dove 80 anni fa’ c’e’ stata una guerra. La respiri a pieni polmoni l’aria fredda dell’est, che ha portato a quel tempo con se, distruzione e morte.