La guerra santa…


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In questo “marasma” che sta vivendo la chiesa isolana, ne perde di credibilita’ la figura del prete,quello vero. Il conflitto interno che la nostra diocesi sta vivendo. nasce dal passato. Il vero despota, si chiama Agostino Iovene, prete d’aspetto ma guerriero nell’anima. Ha sempre cercato lo scontro con tutti, anche se aveva torto. Il comando delle operazione lo ha sempre avuto lui. Di religiosita’, se ne vista sempre poca. Un prete che ama il denaro, che ha costruito il suo piccolo impero con la carita’ cristiana. E anche oggi, quando l’eta’ gli ha permesso di andare in pensione, è sempre al centro dell’attenzione. “Don Agostì ma chi tu fafa’”. Dall’altra sponda c’è il buon Pascarella che non ha fatto altro che mettere in pratica le volonta’ lasciate da Lagnese, altro personaggio da prendere con le molle. La rivoluzione tonacale parte da Forio, da sempre terra di scandali e chiacchiere ecclesiastiche. Proseguira’ verso Ischia, dove si abbattera’ un vero e proprio cataclisma. Dio guarda, ascolta, giudica. Prima o poi tutti faremo i conti con la sua autorita’. L’unico prete degno di indossare la tonaca si chiama Camillo, umile servitore che si è spogliato di tutti i beni materiali. Proviene da una famiglia ricca che in passato governava il comune d’Ischia. Il trisavolo Giuseppe aveva in mano tutto, dal commercio del vino, al turismo con la Geronda (oggi caserma Carabinieri). Di cosa vogliamo parlare. C’è solo da inchinarsi davanti ad un uomo che ha sposato Gesu’. Viva,viva Don Camillo! Il resto sono solo chiacchiere.

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