Un enclave focolarina…


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Da tempo ormai la chiesa di Ischia non è altro che una enclave FOCOLARINA. Nel corso di quest’ultimo decennio il movimento fondato da Chiara Lubich e capeggiato da chi lo ha importato sull’isola, il “maestro di vita ascetica” il reverendo Di Costanzo, ha trovato forza e nuova linfa nella massima istituzione della diocesi, che vede in monsignor Lagnese prima e monsignor Pascarella oggi i loro protettori, essendo loro stessi di quell’orientamento.I primi insediamenti furono San Domenico e sant’Antuono, fucina dei pionieri del movimento a Ischia, formati dall’asceta e fondatore ischitano, poi costretto al riposo per problemi di salute. Ne rilevò l’eredità il “mite e umile” Pugliese che porto il movimento al massimo grado di formazione con un orientamento “mistagogico” catto-protestante. Poi l’enclave iniziò ad allargare i suoi orizzonti, volendo fagocitare quante più parrocchie possibile e iniziò ad estendersi in tutte le direzioni, San Antonio a Casamicciola, Portosalvo, poi San Sebastiano a Barano e Santa Maria la Portata a Piedimonte senza dimenticare Fiaiano. Da ultimo anche Forio con il reverendo Monte tra gli ultimi della nidiata vocazionale focolarina. Un decennio, quello focolarino che, oltre a occupare parrocchie, ha anche raggiunto posti di potere eccellenti ai vertici della diocesi. Per il fondatore isolano, motivo questo di grande soddisfazione e di plauso ora che la diocesi è quasi tutta nelle mani del movimento grazie anche al supporto del Vicario e di qualche altro prete che hanno finalmente compiuta l’opera di demolizione del cattolicesimo tradizionale per sostituirlo con il catto-protestantesimo, tanto caro a Papa Francesco. Auguri!

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