Transizione ecologica, una riflessione….


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Cesare Baronio– Da anni sentiamo parlare di ecologia e di difesa dell’ambiente; oggi questo tema si fa’ ancora più pressante a causa dei cambiamenti climatici, ma il più delle volte gli interventi dei potenti si limitano al riconoscimento del problema, mancando poi di passare ad una vera azione. Quando cammino per le strade della nostra bella isola, mi capita spesso di vedere in posti più o meno visibili cumuli di immondizie di tutti i generi, abbandonati dall’inciviltà di chi pensa di fare il furbetto senza rispettare le regole. È ovvio che il problema non è solo isolano, anche perché ho avuto occasione di poterlo osservare in altre parti della nostra bella Italia, in prevalenza nel nostro sud. C’è un macro problema e un micro problema ecologico. Il macro problema riguarda le emissioni industriali e dei trasporti, come lo smaltimento dei rifiuti e la deforestazione a causa di incendi dolosi con relativa distruzione della fauna, come anche l’inquinamento dei mari. Di questo dovrebbero interessarsi i governi a livello mondiale, ma in modo serio. Poi c’è un micro problema ecologico, che chiama in causa la responsabilità del singolo e che riguarda il comportamento di ogniuno di noi. Manchiamo sempre più di educazione civica! Credo che a scuola dovrebbe essere la prima materia da insegnare per formare un individuo ben strutturato per essere cittadini di domani. Invece i nostri adolescenti vengono bombardati quotidianamente da gesti incivili di noi adulti, che ipocritamente parliamo di difesa dell’ambiente. Se non si crea una cultura del rispetto, non ci sarà mai un vero cambiamento! Il grosso del problema lo si può maggiormente osservare nelle periferie dei nostri ambienti, la dove c’è minore interesse ad osservare e dunque un minore controllo. Abbiamo eliminato la cultura del cassonetto, introducendo quella del sacchetto adagiato sulla strada, dove poi cani e gatti si possono cimentare nello scartare e approfittare degli avanzi, senza dimenticare i gabbiani che sono sempre più presenti nei nostri ambienti cittadini, mentre in passato si limitavano alle coste. Parlare di progresso, non è sempre sinonimo di una migliore della qualità della vita. Si, di certo abbiamo migliorato le comodità e i consumi, ma a costo e a discapito della natura e della sua bellezza. Laudato si mi Signore, cum tutte le tue creature! Così pregava il poverello d’Assisi nel suo Cantico delle creature. Così dovremmo pregare anche noi Cristiani ogni giorno, pensando prima di agire e tutelando l’ambiente.

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