E’ asciuto pazz o padron…


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Ischia sede vescovile millenaria, aggregata a Pozzuoli. Il nuovo vescovo ischitano opera a Pozzuoli, nato a Cervino. La chiesa ad Ischia è finita? I parrocchiani non avranno piu’ il contatto diretto con il proprio patriarca. Il Papa lo sa che ad Ischia ci sono piu’ chiese che in tutta la Campania? Francesco è al corrente che la nostra isola ha avuto anche un anti Papa? Secoli di storia buttati al vento. Il clero ischitano già versa in condizioni drammatiche, adesso si è raggiunto il fondo. Lagnese ci ha lasciato un’eredità scabrosa. I numerosi campanili delle chiese isolane, una volta davano la rotta ai marinai e la posizione ai montanari, adesso saranno punto di riferimento dei puteolani. Cosa c’entra Ischia con Pozzuoli, senza togliere nulla allo scalo merci piu’ importante del Mediterraneo. Unire le diocesi sotto un unica veste non porta da nessuna parte. La chiesa “ Insulana”, “Isclana” o “di Ischia”, nella certezza storica della sua esistenza, inizia il suo cammino con il vescovo Pietro che nel 1179 sottoscrive gli atti del Terzo Concilio Lateranense, insieme con Sergio, arcivescovo di Napoli, suo Metropolita. Nel corso dei secoli si verificano periodi abbastanza lunghi di sede vacante dovuti a varie motivazioni di carattere politico o a progetti di ridimensionamento della mappa ecclesiastica delle diocesi dell’Italia Meridionale.Lo scisma d’occidente coinvolge in qualche modo anche Ischia che, per alcuni anni, rimane sotto l’obbedienza dell’antipapa avignonese Clemente VII. Ritorna successivamente all’obbedienza romana. Deve affrontare, a partire dal 1402, un altro periodo burrascoso per la presenza del cardinale Baldassarre Cossa, esponente di una famiglia potente dell’Isola, che ne diviene “Administrator”. Nei secoli la chiesa isolana ha sempre avuto dei vuoti ma quello che accade oggi ha dell’inverosimile. Santa Restituta, San Pietro, San Ciro, San Rocco, tutte chiese che saranno comandate da un vescovo che vedremo poco o niente. L’importante è la fede, quella non la cambia nessun uomo con la tonaca, di qualsiasi colore essa sia.

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