Inizia l’avventura europea di Giosi Ferrandino…


giosi

E’ cominciata la rincorsa allo scranno europeo. Giosi deve riconfermare quella poltrona per continuare il percorso intrapreso. Questa volta non si deve sbagliare. Mandiamo un nostro rappresentante in Europa. Ecco il testo di apertura della campagna elettorale:” Abbiamo un compito, importante, che vorrei condividere con voi: essere una sola voce in Europa.Sembra una fase fatta ma non lo è. In queste elezioni, ci saranno tanti, forse troppi candidati che vi spiegheranno cosa vogliono che sia l’Europa, cosa funziona e cosa, invece, c’è da cambiare.Io, più modestamente, vi dirò cosa vorrei che l’Europa facesse per Ischia, perché sono figlio di quest’isola, che vive e conosce i suoi problemi, esattamente come voi.Sono stati tredici mesi impegnativi. Lo sono stati davvero! Dall’ingresso al parlamento alla scomparsa di mio padre Giovan Giuseppe, passando per il matrimonio di mia figlia Eleonora. Emozioni forti, esperienze forti. Ma sono stati anche mesi intensi ed entusiasmanti, ricchi di novità. Nuove esperienze, nuovi compiti, nuove responsabilità. Se però devo trovare un filo conduttore per raccontarvi questo ultimo anno, beh, quello non può che essere Ischia. Perché lì, tra Bruxelles e Strasburgo, ho portato soprattutto la mia isola. Che è bella da impazzire e vi assicuro – ma molti lo sapranno già – che basta allontanarsi un pò per sentire un nodo alla gola. Il mare, i paesaggi, gli odori, la gastronomia, gli amici, la famiglia. Stare lontani da Ischia ti consuma l’anima.Ne ho parlato a chiunque mi dicesse: “Sei fortunato, vivi in Paradiso”. Avevano ragione, e gli spiegavo che molti conoscono solo una minima parte della Grande Bellezza di Ischia, che c’è molto di più da scoprire.Ma Ischia non è solo bella. È anche problematica. Perché è un’isola e già per sua natura vive una condizione disagiata. Poi è in Italia, al Sud, a Napoli. I problemi, insomma, si moltiplicano. Ischia come filo conduttore, dicevo. Qualcosa che ti porti sempre appresso, come una seconda pelle. E fin dal primo giorno ho cercato di capire cosa potessi fare per risolvere almeno qualcuno dei suoi problemi. Così abbiamo iniziato a lavorare seguendo una traccia: le Canarie. Perché godono di quei privilegi che noi, abitanti delle piccole isole del Mediterraneo, afflitti da problemi che appaiono insormontabili in settori nevralgici come trasporti, infrastrutture, depurazione, accesso al mercato del lavoro, scuola, sanità, viabilità, non sogniamo nemmeno di avere?Perché loro hanno una imposizione fiscale agevolata mentre noi paghiamo le stesse tasse di ogni cittadino italiano e non godiamo nemmeno della metà dei servizi che ha un abitante delle Canarie?Succede perché lo decide l’Europa. Che non è una Matrigna cattiva, come la propaganda sovranista e populista si sforza di rappresentare. Ma una istituzione che ha premiato il lavoro di chi ha rappresentato negli anni quel territorio, le Canarie. Se mi chiedete di trovare un senso alla mia candidatura, allora quel senso è rappresentare Ischia in Europa. Rappresentarla davvero, esattamente come è stato fatto per le Canarie. E provare con ogni mezzo possibile ad ottenere gli stessi vantaggi, estendendoli ad ogni piccola isola del Mediterraneo. È per questo che conto sul sostegno della mia isola, è per questo che auspico che ogni ischitano senta queste elezioni europee come proprie, che trovi nel senso di appartenenza e nella voglia di partecipazione la risposta ad una domanda che ogni cittadino libero ha il diritto ed il dovere di porsi: per chi spendo il mio voto?Spero che sia, semplicemente, per un ischitano che ha voglia di continuare a rappresentare la sua isola. Non ho mai fatto promesse e non ne farò adesso. Ma sapete bene che farò il massimo, sempre. Per la mia isola, per voi. Perché Ischia sia Europa. Davvero!”

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