Mamma, la festa e la lettera aperta…


io e mamma

A mia madre – Quando il 19 febbraio del 1968, nella cucina di via Libertà a Portici mi desti alla luce, con tanta sofferenza,dolore e una buona dose di fortuna, capii subito che quel cordone ombelicale non si sarebbe mai staccato. Il primo viso che vedi, dopo nove mesi di buio è quello della mamma. Il primo contatto per succhiare il latte materno è quello con la mamma. La prima mano per iniziare a muovere i primi passi è quella della mamma. Basta solo questo per dire che la mamma è l’elemento fondamentale per la vita dei figli “maschi”. Una mamma andrebbe in galera per salvare il figlio colpevole. Una mamma rinuncerebbe a tutto pur di vedere il figlio felice. La mamma è il confessore per eccellenza. Dite quello che volete, pensatela diversamente ma noi figli maschi, soprattutto primogeniti, sappiamo cosa vuol dire la parola mamma.Sappiamo che in qualsiasi momento lei è presente. Anche quando fisicamente non c’è più, ci osserva e ci dirige, nel lungo e difficile percorso della vita, proteggendoci dall’alto. Sono state scritte canzoni, poesie,teoremi ma la verità sta tutto in quel legame, indissolubile e immortale. A te MAMMA che mi hai sempre protetto e voluto bene. Mi dispiace che in questo ultimo periodo ti ho fatto spaventare, quasi a morte. Abbiamo superato anche questo, grazie a Babbo che ha vegliato dall’alto. Auguri Mamma Carmela!

Tuo figlio Marco

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