
Il Mattino.it – Il rinvio a giudizio nei confronti di 13 tra dirigenti del Miur e dell’ufficio scolastico regionale, dirigenti scolastici, docenti e sindacalisti è stato chiesto dalla procura di Napoli a conclusione dell’inchiesta su presunte irregolarità nel concorso per 224 dirigenti di scuole primarie e secondarie in Campania svoltosi nel 2014. Le accuse contestate a vario titolo vanno dall’associazione per delinquere, al falso e all’abuso di ufficio. L’indagine – condotta dal pm Ida Frongillo e coordinata dal procuratore aggiunto Alfonso D’Avino – si riferisce a presunte irregolarità allo scopo di favorire alcuni candidati per il superamento della prova scritta: in alcuni casi alcuni componenti della commissione esaminatrice avrebbero ricevuto la «minuta» dell’elaborato per aggirare l’anonimato, in altri casi il compito del docente da favorire era segnato con un cerchietto, sempre per fare in modo di aggirare l’anonimato prima dell’apertura della busta col nome del candidato.
L’indagine si è avvalsa anche di intercettazioni telefoniche dalle quali sarebbero emersi accorsi per truccare il concorso. Il reato di associazione per delinquere è contestato a Maurizio Piscitelli, un dirigente del Miur, Salvatore Margiotta, segretario provinciale del sindacato Snals, Antonella Paradiso, collaboratrice di Margiotta, Maria Chiara Conti e Anna Sellitto, dirigente scolastico e componenti della commissione esaminatrice. Accuse che vanno dal falso al concorso in abuso di ufficio sono ipotizzate nei confronti di Mario Capunzo, docente dell’Università di Salerno nonché presidente della Commissione cosiddetta di «Base» e di tre subcommissioni esaminatrici, e di altri componenti della commissione: Salvatore Esposito De Falco, Mario Graziano, Giuseppina Buonaiuto e Giovanna Esposito. La procura infine ha chiesto il rinvio a giudizio di Giovanna Sommella e Luca Velotti, docenti che parteciparono al concorso e a vantaggio dei quali, secondo gli inquirenti, sarebbero state commesse presunte irregolarità. Nel corso dell’inchiesta sono venuti alla luce anche permessi sindacali retribuiti per uno dei docenti sulla base di altre attestazioni. Una vicenda che ha portato alla richiesta di rinvio a giudizio per truffa e falso per tre imputati.