
Due giovani isolani. Due padri di famiglia. Soggetti conosciuti e parte integrante della comunità isolana. Antonello D’Abundo, foriano, un passato nel ramo delle assicurazioni (THEMIS) e del mondo del calcio isolano con l’avvocato Lucio Varriale. Agente del turismo e imprenditore di se stesso. Capo Vanni Ferrandino, ischitano, in servizio alla guardia costiera d’Ischia. Personaggio di spicco e figura importante per la capitaneria di porto. Oggi sono chiusi tutti e due nelle mure domestiche a meditare sugli errori commessi. Concussione, se confermato è un reato gravissimo. Agli arresti domiciliari per 6000 euro, da quando si evince dagli atti. Sarà la giustizia a chiarire la posizione dei due, al momento, colpevoli. La nostra amata isola invece di essere protagonista in positivo della cronaca nazionale, da qualche anno e fortemente presente sulla cronaca nera di tutti i giornali d’Italia. Sarà la maledizione dei Ferrandino?
Stiamo iniziando a scoprire un’isola diversa. Fatta di intrecci camorristici, episodi delinquenziali e corruzione allo stato puro. Ma non doveva essere l’isola dell’eterna giovinezza, della felicità, del sole, del mare, delle spiagge e delle Terme? Evidentemente era una bella fiaba con un triste finale.