
Frosinone, 46 mila abitanti, squadra di calcio in serie A. Ischia, 65 mila abitanti, squadra di calcio in terza divisione (vecchia serie C). Due realtà diverse ma calcisticamente parlando due mondi. Perché l’Ischia calcio non è mai andata al di là’ della terza categoria?
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Eppure in passato abbiamo avuto presidenti forti come Giggetto Cantone, Varriale e Basentini. Oggi con Rapullino, l’ Ischia non è più degli ischitani. Allenamenti in terra ferma e prestazioni scadenti. Dov’è il male del calcio isolano? La passione, non c’è. Professionalità Zero. Programmazione inesistente. Vivaio scadente. Le varie società minori che avvicinano i giovani al calcio, sono dirette da pseudo allenatori e presidenti fittizi che con la retta di 300 euro l’anno, producono solo business, facendo giocare nei mini campionati i figli di papà’, delle famiglie che contano. Imprenditori e albergatori, potrebbero veramente costruire una squadra forte e una scuola calcio importante. Fanta calcio, quello virtuale ma almeno li si vince qualcosa.