Monnezzari in cassa integrazione


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Gennaro Savio – Sono in procinto di finire in cassa integrazione o con contratti di solidarietà trenta lavoratori della Ego Eco, l’azienda che a Forio gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani. Dopo la sentenza del Giudice del Lavoro che li ha reintegrati in pianta organica, ora l’azienda lamenta un incremento delle unità lavorative rispetto a quello previsto dal capitolato d’appalto. E così per trenta famiglie foriane lo spettro della fame è dietro l’angolo visto che i lavoratori minacciati di cassa integrazione o con contratti di solidarietà e sempre più in balia di accordi sindacali che in genere in Italia, ormai, poco o nulla hanno a che fare con la difesa degli autentici diritti di classe degli sfruttati, sono stretti in una morsa a dir poco mortale. Una morsa che da un lato vede protagonista la Eco Ego che cerca di tutelare i suoi interessi di azienda privata e dall’altro lato l’Amministrazione comunale che non sembra essere disposta a tutelare pienamente gli interessi dei lavoratori non ricorrendo agli istituti della cassa integrazione, della mobilità, o dei contratti di solidarietà. Ebbene, stamattina i lavoratri della nettezza urbana di Forio hanno tenuto un’assemblea sindacale in cui si è fatto il punto sulla drammatica situazione. Invitato dai lavoratori a partecipare all’assemblea, il Consigliere comunale di opposizione Domenico Savio ha attaccato duramente i responsabili politici e amministrativi di questa situazione denunciando pubblicamente, tra l’altro, le disumane condizioni di lavoro degli addetti al servizio di nettezza urbana.  “Io stamattina innanzi tutto vi voglio portare la solidarietà mia personale, di Domenico Savio, e la solidarietà del mio Partito, che è il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista, piccolo per organizzazione ma grande per idealità e progettualità, che orgogliosamente si presenta  a voi e che si è sempre battuto per i diritti dei lavoratori. Vi porto la solidarietà per le condizioni infami, disumane in cui voi siete costretti a lavorare quotidianamente e anche qui io mi chiedo dove erano, dove sono e dove saranno quei sindacati che dicono di difendere i vostri interessi. Siete qui a lavorare senza bagni, senza condizioni igienico-sanitarie, con un vestiario non adeguato e con automezzi che pongono tanti problemi; questo è indegno di un paese civile, non basta dire di terzo o quarto mondo, è vergognoso e l’amministrazione comunale deve vergognarsi per tutto questo, perché dovrebbe essere in prima persona a difendere la dignità dei lavoratori. Al contrario tace e non interviene sulle vostre indegne condizioni ambientali di lavoro. Nella delibera n.72 del 3 aprile 2013 già lì si ponevano le condizioni di questa situazione di precarietà del lavoro, basta leggerla attentamente. E lì già si parlava di contratti di solidarietà, di tutta questa situazione di incertezza lavorativa che poi si è puntualmente verificata. Un Consiglio comunale vicino ai lavoratori, attento alle condizioni economiche disastrose di chi lavora non avrebbe mai dovuto approvare una soluzione del genere e dunque pensare ad una decisione dignitosa, migliore per i lavoratori”. Poi Savio ha accennato alla voragine di debiti prodotti negli anni dalla gestione dei rifiuti attaccando a bruciapelo i responsabili: “Se oggi vi trovate in questa situazione sicuramente non è per colpa vostra, bensì delle amministrazioni comunali che hanno governato male gli interessi della nostra comunità. Voi non dovete pagare le responsabilità di una politica amministrativa scellerata e antipopolare. Nella già richiamata delibera del Consiglio comunale n.72 del 3 aprile 2013 sta scritto che il Comune deve rivalersi nei confronti dei responsabili, cioè nei confronti di assessori, sindaci e amministratori delle società fallite? Noi diciamo che ci vorrebbe una legislazione speciale in base alla quale i responsabili di tali danni economici procurati all’Ente pubblico dovrebbero essere arrestati dalla sera al mattino. Per il solo settore della nettezza urbana nel nostro Comune sono stati prodotti, per adesso, circa 15 milioni di euro di debiti. Con la gestione privata dei servizi e delle risorse del Comune il popolo di Forio ci rimette in soldi e qualità delle prestazioni, perché deve anche accollarsi l’arricchimento delle imprese appaltatrici. Per alleggerire questa drammatica situazione debitoria noi da tempo proponiamo la gestione pubblica dei servizi e delle risorse comunali, a partire dalla gestione pubblica del Porto. E che dire dello sperpero di circa 200.000 euro all’anno per il fitto della nuova sede del Municipio?”. Ma Domenico Savio, dopo il lungo preambolo è passato alla proposta. “Per noi la scelta politica potrebbe essere questa:  visto che il Comune di Forio da in appalto servizi per quanto concerne la viabilità, il mercato, la riscossione di canoni, lavori di manutenzione ordinaria nelle scuole e in tutti gli edifici pubblici, la cura dei giardini pubblici, la pulizia delle spiagge e altro io dico che il Comune deve tagliare tutte queste uscite – spesso servite per alimentare la vergognosa politica del clientelismo e del favoritismo elettorali: tra l’altro chiedetevi perché si è affidata la pulizia delle spiagge dal 30 luglio al 31 ottobre del corrente anno ad una ditta, peraltro senza gara,  spendendo euro 6.050,00 e non utilizzando le maggiori unità lavorative della Ego Eco! – e impiegare i lavoratori integrati con sentenza della Magistratura in tali servizi, attraverso la modifica del capitolato d’appalto con la Ego Eco e facendo dipendere e dirigere questi lavoratori, suddivisi e organizzati per professione, da un funzionario comunale, responsabile dei lavori da eseguire”. Una proposta concreta quella di Savio che da un lato punta a salvaguardare i posti di lavoro dei dipendenti della Eco Ego e dall’altro a migliorare condizioni sociali e servizi della nostra cittadina.

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