Ogni volta che si parla d’Ischia Ambiente su Ultimora online , mio figlio Marco, operaio ecologico della partecipata,  condivide l’articolo su facebook. Due dipendenti, puntualmente replicano, postando frasi inesatte sul profilo di mio figlio. La cosa, da un lato fa piacere, perché sono testimonianze che il giornale è molto seguito, anche dagli spazzini. Sia che si parli bene, sia che si denuncino irregolarità, qualcuno che lavora in quella azienda ha da ridire nei confronti di mio figlio. Voglio chiarire una volta  e per sempre che l’unico responsabile di tutto quello che viene scritto su Ultimora online, è il sottoscritto. Se Lucibello e Lauro hanno qualcosa da chiarire, le pagine del giornale sono solo da riempire. Vorremo tanto sapere dal coordinatore se sul compattatore si scarica l’immondizia o si restaurano barche da diporto, durante l’orario di lavoro? Addirittura,  si recuperano le bare riesumate dei morti nel cimitero per scaricarle sul compattatore. Tenute per giorni in cassoni coperti solo da un telone. Non abbiamo paura di scrivere la verità. Abbiamo combattuto su tutti  i fronti battaglie molto più serie. Questa forma di stalking nei confronti di Marco d’Ambra, soprattutto da parte del direttore  Ciro Cenatiempo, non nuovo a queste forme di vessazioni,  rende evidente come parecchi scheletri  stanno pian piano venendo fuori nella partecipata monnezzara. A differenza di Andrea Lucibello ed Emilio Lauro, il direttore Ciro Cenatiempo, protocolla note per eventuali contestazioni a carico di mio figlio Marco, per giunta sbagliate e quindi nulle. Neanche il presidente Bernasconi, si è accorto dell’errore gravissimo, firmandole. I post apparsi su facebook: Emilio Lauro : a differenza tua loro lavorano. Andrea Lucibello: Oltre ai Galoppini dovrebbero mandare a casa anche chi non vuole fare niente. Io non mi devo scusare con nessuno , specialmente con tè. Dato che io rispetto a tè lavoro il quadruplo e come dici il proverbio chi lavora viene premiato……

Davide d’Ambra