Albergatori tutti uniti per il riciclo dei rifiuti


leonessa basile

Leonessa, Bazzoli, Di Meglio, Di Costanzo, quattro imprenditori che si sono uniti per risolvere il problema dei rifiuti dell’isola. Quello che non hanno saputo fare le varie aziende municipalizzate politiche, cercheranno di imporlo gli imprenditori. Un anno di tempo. Ischia potrebbe ingoiarsi i rifiuti. Produrre energia e venderla.

20130904_123246Un progetto serio ma non impossibile. Stamattina presso l’hotel Continental, Gaetano Colella, promotore del progetto, insieme all’ingegnere Paolo Basile, hanno incontrato Giovanni Leonessa e il consigliere Enzo Ferrandino, accompagnato dall’assessore Ottorino Mattera. “Paghiamo 500 mila euro l’anno per il servizio di nettezza urbana. Abbiamo finito i soldi. E’ tempo di rimboccarci tutti le maniche e risolvere questo problema che interessa tutta l’isola. Tre anni fa abbiamo contribuito con 250 mila euro a terminare  la condotta fognaria. Se una cosa si vuole fare si fa. Questo è un progetto ambizioso. I politici devono capire che la nostra isola ha bisogno di tecnologia su tutti i fronti. Il riciclo dei rifiuti è il futuro. Se no chiudiamo la baracca è andiamo tutti a casa!” Parole pesanti, quelle di Giovanni Leonessa. Il proprietario del Continental è fermo e deciso sul da farsi. Non c’è tempo da perdere l’isola ha bisogno di ricavare dai rifiuti energia. Ecco come nelle parole dell’ingegnere Basile: ” Questa è una tecnologia che non brucia i rifiuti. Si avvale dell’auto-clave, grosso contenitore che dai rifiuti genera  energia che si avvale di una serie di impianti di collegamento che non comportano dispersione in aria di sostanze inquinanti. Il rifiuto TALQUALE viene immesso in auto-clave, dove è sottoposto ad una pressione di circa 6 bar e ad una temperatura di 160 gradi.  Il rifiuto una volta immesso nell’auto-clave, vengono chiusi i portelli, si crea il vuoto all’interno della struttura, per far si che il vapore che verrà immesso, si propaghi in tutte le parti dell’auto-clave. Dopo 144 minuti, il processo è svolto. Il rifiuto trattato è un rifiuto sterilizzato. Avremo all’esterno dell’auto-clave, su una griglia dei rifiuti di ferro, di alluminio, vetro e plastica. Attraverso una serie di macchinari, verranno recuperati per tipologia. Sterilizzati vengono puliti totalmente dall’alluminio, pronto per la vendita e il riciclo. Tutto quello che è organico, è contenuto in una sostanza che noi chiamiamo flock, a base di cellulosa che viene indirizzato direttamente ad un impianto a digestione aeneorobica, per poi produrre il compost insieme al bio gas. La plastica invece, viene selezionata, eliminato il PET, che può essere riciclato, il resto triturato e inviato ad un impianto chiamato P2P, che trasforma la plastica in gasolio, benzina e petrolio. Ricavare energia dalla plastica, questo è il segreto. Si ottiene così  un recupero enorme di energia attraverso i rifiuti. Tutto questo con emissioni zero nell’aria di gas inquinanti. L’auto-clave può arrivare fino a trasformare 350 mila tonnellate all’anno di rifiuti, riciclato. L’impianto medio costa da 30 mila tonnellate annuo,costa intorno ai 28 milioni di euro. La società costruttrice dell’impianto potrebbe prendere in considerazione l’accollo totale o parziale della spesa, per poi recuperar attraverso il riciclo dei prodotti e la vendita di energia. Quindi per i comuni interessati, è un progetto a costo zero”. Fin qui tutto bello, anzi bellissima, la descrizione dell’ingegnere Basile. Unico handicap per l’isola le amministrazioni. Non hanno voluto il comune unico, figuriamoci se si organizzano per smaltire insieme i rifiuti. Venezia, ha già ordinato un impianto. In particolare la società che gestisce i traghetti in laguna la ACTV. Il tutto per ottenere carburante attraverso un impianto di P2P, per le proprie imbarcazioni. La società che costruisce gli impianti si chiama Fissori agency con sede a Montecarlo. Con l’apporto di una grande scienziato indiano hanno messo appunto il sistema innovativo del riciclo dei rifiuti. Se il futuro sarà roseo, per il 2015 cambieremo modo di gestire i rifiuti, ottenendo energia, speriamo bene.

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